Appena entrato nella casa, sarai accolto dal signor “Angiul Sai”, il leggendario proprietario scolpito oggi nel legno dall’artista Tita Zasso, che ti introdurrà agli ambienti interni e al modo di vivere delle popolazioni della valle fino alla metà del secolo scorso. Attraverso un viaggio nel tempo e nella memoria raggiungerai:

• Il corridoio, dove vi era la bocca del forno dalla quale usciva la fuliggine che ricopriva tutte le pareti della casa (l’abitazione, infatti, era priva di canna fumaria, perciò tutto il fumo rimaneva all’interno dell’abitazione per poi uscire dall’ingresso!)
• La cucina, ancora adornata secondo la sua originale funzione e completa di tutti gli utensili
• Il tinello, stanza più importante della casa dove c’era la stùa che riscaldava nelle fredde giornate invernali (in inverno potrai immaginare come fosse la stanza più utilizzata della casa!)
• La stalla e il fienile dove si tenevano gli animali e il fieno per il loro approvvigionamento
• La camera, con un letto da una piazza e mezza con un materasso modesto realizzato di paglia o foglie secche (questa stanza era raggiungibile solo tramite una scala esterna)
• La cantina, utilizzata sia per gli animali di piccola taglia come gli ovini, sia come dispensa, che come laboratorio invernale e il sottotetto del fienile utilizzato per stipare gli attrezzi da lavoro quando non utilizzati